Scrisse Francesco Gasparini: "Chi averà ottenuta la sorte di praticare, o studiare sotto la scuola del famosissimo Sig. Bernardo Pasquini in Roma, o chi almeno l’avrà inteso o veduto sonare, avrà potuto conoscere la più vera, bella e nobile maniera di sonare e di accompagnare"
Anzitutto chiedo venia per la latitanza dal blog. Confesso che la promessa di scrivere qualcosa sul Pasquini mi ha un po' intimorito. Che dire di nuovo? Niente! La mia piccola parte sarà quella di dire le cose il più terra terra possibile, in virtù di una facile lettura per tutti, anche per chi non ama la storia della musica.
Bernardo Pasquini nasce a Massa (in Valdinievole, oggi parte della provincia di Pistoia), nel 1637.
Apprende i primi rudimenti musicali da un prete del vicino paese di Uzzano. In giovane età viene condotto a Ferrara da uno zio e là sarà organista presso la celebre "Accademia della morte", presso cui, pochi anni addietro, avevano prestato servizio Girolamo Frescobaldi e Luzzasco Luzzaschi. In seguito (1650) si trasferisce a Roma per completare gli studi con A.Cesti. Nella Città Eterna trovò incarico come organista prima presso Santa Maria in Vallicella poi presso Santa Maria Maggiore e Santa Maria in Ara Coeli (l'incarico presso l'ultima chiesa nominata sarà conservato sino alla morte).
Nella sua vita "romana" il Pasquini si inserisce pienamente nel più grande fenomeno culturale italiano del tempo, l'Accademia dell'Arcadia. Insieme ad Arcangelo Corelli e ad Alessandro Scarlatti, fu il primo musicista a prender parte al fenomeno arcadico. Certo, anche le sue frequentazioni lo ponevano al centro della vita culturale romana: dal 1666 divenne, infatti, cembalista di camera dei principi Borghese e, poi, frequentava i palazzi dei potenti Chigi, degli Ottoboni e dei Pamphilj; a queste frequentazioni si aggiunse anche il servizio presso la regina Cristina di Svezia. Fra i suoi allievi, in ultima analisi, sono dunque ricordati i potenti Giambattista Borghese e Cristina regina di Svezia e i celebri musicisti Francesco Durante, Domenico Zipoli e Domenico Scarlatti.
Non solo nella penisola italiana, ma anche all'estero si diffuse la sua fama: ebbe, infatti, modo di suonare prima per il Re Sole, poi per Leopoldo I d'Austria, che invano lo invitò a trasferirsi alla corte di Vienna; in aggiunta ai sovrani, infine, dobbiamo ricordare l'incontro col Pasquini da parte di Haendel in un suo viaggio a Roma del 1707, durante il quale ebbe modo di frequentare l'ambiente musicale arcadico ( e si ricordino i nomi di Arcangelo Corelli, Bernardo Pasquini e Alessandro Scarlatti). Il celebre musicista spira a Roma nel 1710.
Bernardo Pasquini è ricordato soprattutto per la fama di virtuoso della tastiera e per l'estrema pulizia delle sue composizioni. Il musicista si impegnò in vari genere (cantate, sonate, opere, oratori etc.) E' notevole ricordare che la gran parte dei suoi lavori per tastiera ci è giunta manoscritta, ad eccezione di qualche antologia coeva al Nostro, e che egli è stato colui che ha introdotto il genere della suite in Italia.
Wow!!un pezzo grosso compaesano di cui ignoravo l'esistenza! addirittura suonava per Cristina di Svezia...allora sì che è degno di nota!Comunque è lodevole l'intento di voler acculturare noi ignorantoni sulla musica...grazie! :)
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