venerdì 10 maggio 2013

Un canto doppiamente utile

Cari amici, 
stasera voglio condividere con voi un bel brano di musica sacra: The Lord bless you and keep you, del britannico J. Rutter. Proprio qui sotto vi offro la possibilità di ascoltare il brano eseguito da quei cori di tradizione anglicana -così adamantini e puliti- per cui è stato pensato:






Non mi interessa spendere molte parole su Rutter: alcuni detrattori lo accusano di esser commerciale, ma le persone con un minimo di sale in zucca dicono un bel "chissenefrega" e guardano al resto. Per quel che conosco, la sua produzione sacra -del resto qui non curiamocene- riesce sì a muoversi su più trame (andando dallo schema della tipica musica sacra corale a quello più pop dei gruppi vocalici), tuttavia l'amalgama è sempre dignitoso e perennemente contrassegnato da un'atmosfera di sacralità che si porta volutamente dietro. E ci credo: lo stesso compositore ha detto che quando compone pensa sempre al gregoriano, perché modello della musica sacra (cfr. intervista). 
La bellezza del brano, però, è legata all'inglese, che non è la nostra lingua nazionale. Ebbene, qualche santa persona ci ha fatto l'enorme regalo di tradurre a modo (cioè rispettando l'andamento degli accenti del testo originale e la traduzione del testo biblico); il regalo è veramente doppio quando, poi, si ha a disposizione una registrazione così ben riuscita (tanti complimenti alla Scuola Corale della cattedrale di Lugano):






Dove sarebbe la doppia utilità del canto? beh, alla fine del brano viene intonato un amen veramente potente, che pare abbia le ali e stia per volare al cielo. La mia proposta è quello di riutilizzare questa sezione per la dossologia (ossia l'amen dopo il "per Cristo, con Cristo e in Cristo..."), un momento veramente solenne della liturgia che -quando si può- conviene sottolineare per porre non solo la differenza fra quell'amen e gli altri che lo hanno preceduto ma anche per chiudere degnamente la prece eucaristica (quel semplice amen è una vera e propria professione di fede!). Alla fine dell'esecuzione il clima spirituale sarà realmente volato in alto!


Sperando di esservi stato utile, vi saluto e vi auguro di poter eseguire questo pezzo il prima possibile!



L'Organista Liturgico


P.S. Esistono due versioni, quella a 4 voci (SATB) e quella a 2 voci (SA). quest'ultima -in fa- si sposa benissimo con la parte della dossologia propria del sacerdote, poiché anch'essa è solitamente in fa.



3 commenti:

  1. Molto bello l"Amen", che dura più di cinquanta secondi. Tra le due, preferisco la versione inglese. Roba da grandi cori, però.
    Grazie per averlo segnalato.

    Giuseppe

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  2. Caro Giuseppe,
    mi trovi d'accordo: pure a me piace di più la versione inglese. Si sente lontano un miglio che la versione italiana è un adattamento. Peccato non avere un sig. Rutter nella nostra penisola.

    L'Organista Liturgico

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  3. Aggiungo una cosa: ho entrambe le partiture e devo dire che la versione SA non è impossibile, anzi...Per un coro normale quest'ultima potrebbe essere la via più giusta per cominciare lo studio della polifonia.

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